Personalmente credo che molto sia stato fatto per la sicurezza dei piloti, ed incidenti come quelli appena accaduti possono giustamente far riflettere se ancora e cosa si possa fare per migliorare ulteriormente il grado di sicurezza. Ad oggi ritengo che i sistemi di protezione individuale (p.e. gli airbag integrati nella tuta) possano essere un ulteriore step per la salvaguardia del pilota. Ma è difficile trovare soluzioni quando il pilota è in mezzo alla pista con il rischio di essere travolto. Alcune volte non ci sono state conseguenze, pur assistendo a balletti paradossali di piloti che in piedi in mezzo alla pista cercavano di evitare le altre moto, altre volte l'impatto è stato inevitabile.
Forse domenica sarebbe stato sufficiente non ci fosse l'erba sintetica sulla quale la moto di Tomizawa ha perso aderenza in uscita di curva, e non sarebbe accaduto nulla, oppure sarebbe potuto accadere ugualmente, vedi il dramma quasi sfiorato a Barcellona, sul rettilineo box, e la moto che rimbalza impazzita. Per quanto si è fatto e si farà, in questo tipo di sport ci sarà sempre una variabile di rischio elevato. Comunque non è l'unico sport dove chi lo pratica può incorrere in incidenti gravi e letali.
Alpinismo, parcadutismo, subacquea sono sport altrettanto pericolosi, ma si sono verificati incidenti mortali anche tra podisti e giocatori di calcio, ed anche in quei casi, poco di più poteva essere fatto che già non fosse stato fatto per la sicurezza.
Meritano una lettura ed una considerazione le parole di un pilota che milita nella classe 125, che a dispetto della sua età, dimostra la lucidità di un uomo di grande esperienza. Le trovate nel link indicato:
http://www.gpone.com/index.php/it/slider/1...a-tomizawa.htmlGASSS e grazie a davimito per questa iniziativa